Western Australia

Finalmente abbiamo ritrovato una connessione stabile!

Abbiamo passato gli ultimi cinque giorni in giro per il Western Australia più selvaggio e naturalistico, percorrendo circa 3.000 chilometri a bordo di un mezzo attrezzato che qui chiamano coach, insieme con altri due turisti inglesi di Nottingham (Carol e Daniel, madre e figlio) e due guide australiane (Mike e Nigels) che si alternavano alla guida e conoscevano ogni segreto dei luoghi visitati.

Stasera siamo tornati a Perth per imbarcarci domani sul volo per Adelaide… si cambia zona: South Australia!

Passiamo subito agli aggiornamenti, suddivisi per giornate, in questo post piuttosto corposo…

9 giugno 2008

Cominciamo il viaggio attraverso il Western Australia con 800 chilometri in 12 ore sul coach, fermandoci ogni 200 chilometri circa per mangiare, bere e tutte le conseguenze.

La strada serpeggia grigia tra la terra rossa di queste parti: ha una corsia per carreggiata e si può descrivere con due soli aggettivi, dritta e deserta. Non appena compaiono qualche altra automobile ed un paio di camion, Mike ci spiega, scusandosi, che è un giorno lavorativo e che c’è un po’ di traffico! Per un po’ il paesaggio alterna vigneti, uliveti, noceti e altre zone coltivate, poi compare d’un tratto il bush: una distesa infinita di cespugli e arbusti di ogni forma, in questa stagione insolitamente verde e fiorita.

Risalendo tocchiamo Port Denison, Greenhough, Geraldton e Northampton, gli unici piccoli centri abitati lungo il percorso.

In serata arriviamo a Monkey Mia, nostra destinazione, ma è già buio: possiamo solo intuire la bellezza di questo luogo sperduto, affacciato sull’Oceano Indiano e cresciuto intorno all’incontro tra i delfini e l’uomo.

Una cena coi i compagni viaggio, uno scotch e a dormire!

10 giugno 2008

Alle 7:00 è pronta la colazione al Resort di Monkey Mia e la mattinata comincia in spiaggia, con uno spettacolo mozzafiato: nell’acqua della baia, compaiono le pinne dei delfini che si avvicinano a riva per giocare con i presenti e ricevere il cibo dai gestori del Resort, come ogni mattina.

Un po’ invidiosi dell’attenzione riservata ai cetacei, arrivano quattro pellicani dall’aria sorniona: si avvicinano ai turisti e passano il tempo a pulirsi le piume e a starnazzare per avere un pesce in cambio!

Alle 10:00 partiamo per Carnarvon, e sulla strada ci fermiamo in posti incantevoli: Eagle Bluff con uno splendido scorcio della Shark Bay; Shell Beach una spiaggia immensa fatta di sole conchiglie bianche (fino a 10 m di profondità); Hamelin Pool con la sua colonia di Stromatoliti; il vecchio Telegraph Office con farfalle, uccelli e la cava di coquina (un materiale costituito dalla cementificazione delle conchiglie, con cui un tempo venivano costruite le abitazioni).

Arriviamo a Carnarvon per cena.

11 giugno 2008

Partenza alle 7:45 in direzione nord, superando il Tropico del Capricorno, per raggiungere Coral Bay, unico insediamento umano nell’area del Ningaloo Reef, la barriera corallina del Western Australia.

In viaggio ci fermiamo soltanto in una Road Station (stazione di servizio con funzioni di motel) che costeggia il Gascoyne River. I Road Train (enormi autotreni) sono i padroni assoluti della strada, sorvegliati dall’alto dalle aquile.

Arriviamo a Coral Bay intorno alle 11:00 e subito ci colpiscono i colori dell’Oceano!

Ci aspetta un battello dal fondo trasparente per un giro tra le variegatissime formazioni coralline, abitate da pesci tropicali di varie forme e colori (con l’occasione proviamo per la prima volta la fotocamera subacquea).

Dopo il pranzo siamo pronti per un volo di ricognizione sulla baia: un giovane pilota asiatico ci porta con un fuoristrada sulla pista di decollo (fatta di terra battuta!) e ci fa salire sul piccolo aeroplano a quattro posti. L’esperienza è indimenticabile: la barriera corallina vista dall’alto crea degli effetti di colore incredibili e gli spazi sembrano ancora più immensi!

Finito il volo, ripartiamo per tornare a Carnarvon, passando da una zona piena di termitai e per le piantagioni di banane.

Con Mike, Carol, Daniel e Nigels siamo sempre più familiari e complici: dopo cena organizziamo un photoshow con gli scatti di oggi.

12 giugno 2008

In questi spazi è facile perdere il senso del tempo, scandito soltanto dall’alternarsi del giorno e della notte.

Da oggi si ritorna verso sud, con destinazione Kalbarri.

Alle 8:00 passiamo dal One Mile Jetty, un lungo pontile sul fiume Gascoyne che ci regala un avvicinamento con quella che pensiamo essere una cicogna. Qui c’è anche il museo delle ferrovie che conrva alcuni antichi macchinari dei pionieri.

Facciamo una sosta anche sotto l’imponente OTC Dish, la parabola della NASA, oggi in disuso, utilizzata per monitare le missioni americane Apollo e con la quale è stata rilevata la cometa di Halley.

Nel pomeriggio arriviamo al Kalbarri National Park, distese e distese di bush sulla roccia di sabbia rossa scavata dal Murchison River che scorre al fondo di un canyon. I paesaggi sul fiume sono mozzafiato.

Arriviamo a Kalbarri alle 16:00, in tempo per raggiungere la spiaggia e fotografare le onde enormi dell’Oceano Indiano che si abbattono sulle scogliere al tramonto. I prati della cittadina sono invasi da stormi di pappagalli rossi e grigi, come quelli visti su Rottnest Island.

Durante la cena con i compagni di viaggio ci lasciamo andare a qualche riflessione sul gruppo che si è creato e che domani si dovrà sciogliere… ci scambiamo le email!

Verso le 23:00, Alessandro, uscito dalla stanza per raggiungere la reception, ha un incontro ravvicinato con cinque canguri che gli passano in fila a pochi metri saltando silenziosi attraverso le casette del Resort, come ladri nella notte!

13 giugno 2008

Oggi dobbiamo rientrare a Perth, ma ci aspettano ancora alcune soste interessanti.

Partiamo all’alba per avvistare i canguri sulle rocce fuori della cittadina… magari sono gli stessi che ci hanno fatto visita la notte prima!

Proseguendo la strada verso il Deserto dei Pinnacoli, passiamo per Lynton, un’antica colonia penale inglese, risalente al 1857, che gli australiani considerano sito archeologico

Attraversiamo Geraldton per una sosta a caccia di souvenir, e all’altezza di Greenough, Mike si ricorda di fermarsi per farci fotografare un bellissimo leaning tree, ovvero un particolare tipo di eucalyptus coricato dal vento fino a toccare terra con i rami.

Dopo un breve pranzo a Cervantes nel Wild Flower Center in prossimità del Nambung National Park, arriviamo al Deserto dei Pinnacoli, una zona desolata estesa per qualche decina di chilometri quadrati, punteggiata di pilastri di roccia calcarea erosi dal mare e dal vento nei millenni: è un luogo estremamente evocativo, considerato sacro dagli aborigeni.

Ripartiamo con il pensiero che il tour si è ormai concluso.

Sulla strada indugiamo ancora per qualche fotografia ed incrociamo un aquila che sta banchettando su una carcassa di canguro, uno dei tanti investiti dalle automobili durante la notte… purtroppo non riusciamo ad immortalare la scena.

Arrivati a Perth, ci salutiamo con un po’ di tristezza, con la speranza di rincontrarci nuovamente da qualche parte.

7 commenti su “Western Australia”

  1. sono senza parole, sono paesaggi per noi sicuramente insoliti e pieni di fascino, ma viverci come le persone che gestiscono quelle stazioni, credo che per noi sia inpensabile. Certamente è un viaggio che merita di essere fatto e che lascia, a mio avviso, un ricordo indelebile.
    Spero che coltiviate nel tempo le amicizie fatte e che farete, echissà che in seguito non decidiate di fare un altro viaggio insieme.
    Le foto come sempre sono magnifiche, specie quelle dei pellicani e delle onde sull’oceano indiano, ma aspetto di vedere tutto il servizio fotografico. Bacioniiiiiiiiiiii

  2. certo che non è che proprio ‘sti australiani si pestano i piedi…se questa sera vi fa bibi il pancino tranquilli è normale, è solo la mia invidia!!!
    Nota…se mi vuoi portare un souvenir gradirei molto un pellicano..con il becco che si ritrova tornerebbe utile come cassettiera e magari un roditore tipico delle zone (non ricordo più il nome) secondo me i miei gatti si divertirebbero!!
    Complimenti per le foto, mi hanno fatto sognare per un po’..e finiranno diritte diritte nello screen saver…
    Divertitevi!!
    Ale

  3. Ciao ragazzi! E’ bellissimo collegarsi e viaggiare (anche se solo con il pensiero) con voi.
    Lo confesso: mi collego con la speranza che abbiate pubblicato qualcosa di nuovo e mi affretto a guardare le foto (come sempre molto particolari). Brava Sabina!!!
    Le foto della barriera corallina e dei fondali sono fantastiche!
    Devo chiedervi l’autorizzazione per l’utilizzo come screen saver?

    Divertitevi e attendiamo con ansia (Fabrizio ed io) di vedere l’intero reportage.

    Bacioni
    Mariaelena

  4. Sabina’s photo’s continue to astound us by their beauty and professionalism! She really MUST find a publisher or find employment with the Australien Tourist Board!!
    We shall continue to enjoy following more of the photos of your Antipodean adventures, although we cannot unfortunately, understand your Italien commentary.
    Continue to ENJOY the rest of your time in OZ. ONLY WISH WE COULD SHARE IT WITH YOU BOTH!!XXXX

  5. Congratulations on the quality of your photo’s Sabina, they truly showcase our week together in a very unique and special way. WA is so under estimated compared to the Eastern states but hopefully these “magical images” will awaken a strong desire for people to come and experience this for themselves.
    Thankyou both for making the holiday so special,
    Hope you are “still happy”!!….

  6. Mike, Carol, Daniel… We are very happy concerning your posts!
    Today is the last one… we are in Singapore Airport and the flight carries a big delay.
    When we’ll be back in Italy we’ll send you more photos.
    Thank you for the amazing days we spent together in the wonderful WA.
    We’ll always remember you.
    Alex e Sabina

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