Zagarise

“….. a sinistra della Silìa si trova la città di Zagarise, in un luogo piuttosto elevato, nei pressi dei boschi della sila; il suo nome significa “cosa utile”. Nei suoi campi sono prodotti fichi d’india, reopontico e marmo frigio“. (Gabriele Barrio, 1600 – “De Antiquitate et situ Calabriae”)

Veduta di ZagariseLe prime notizie storiche su Zagarise risalgono all’anno 1000 e sono determinate fin dagli albori dalle invasioni e dominazioni che il territorio dovette subire nel corso dei secoli.

A partire dal secolo XII il territorio di Zagarise fu feudo dei Normanni. Svetta ancora oggi sul paese la Torre Normanna, di origini databili intorno al XIII – XIV secolo, testimone di quei secoli di dominazione.

Il nucleo abitativo di Zagarise si sviluppò maggiormente a partire dal 1413 quando, in seguito ad una terribile pestilenza che colpì per molti mesi i luoghi limitrofi, le genti di un borgo chiamato Barbaro dovettero fuggire, dirigendosi in parte su Zagarise (verso le montagne), in parte sulla vicina Cropani (verso il mare). Di Barbaro oggi non sono rimasti che pochi ruderi difficilmente accessibili, per via di un sentiero impervio.

Il centro storico di Zagarise è costituito da due nuclei abitativi distinti. Il primo si sviluppa intorno alla Torre Normanna e alla Chiesa del Rosario. La Chiesa del Rosario, anticamente denominata Chiesa di S. Domenico del Ritiro, fu eretta insieme all’adiacente Convento dai padri Domenicani intorno al XV secolo, e conserva ancora l’originale portale in tufo. Del Convento, che anticamente fu sede di una importante scuola teologica, oggi non rimane nulla: nell’immediato dopoguerra le vestigia bombardate del Convento vennero sostituite infatti dall’attuale edificio scolastico, e l’importante patrimonio culturale della biblioteca andò disperso.

Il secondo nucleo abitativo si sviluppa intorno alla Chiesa di S. Maria Assunta, databile intorno al XIV secolo che, posta al termine di una ripida scalinata, sovrasta l’intero paese. Colpisce di questo edificio l’imponenza della facciata romano-gotica, in tufo grigio della Sila, caratterizzata da un bellissimo rosone a ruota e da un monumentale portale ogivale, ornato da capitelli decorati con un motivo a fogliame.

Tra i due nuclei abitativi si dipanano vicoli e viuzze, percorribili soltanto a piedi.

5 commenti su “Zagarise”

  1. Sono trent’anni che manco da Zagarise.
    Dalle foto che vedo il paese è cambiato molto in meglio.
    Ho molto piacere di tutto questo.
    Un affettuaso saluto a tutti voi.
    Franco Coraci

  2. A partire dal secolo XII il territorio di Zagarise fu feudo dei Normanni. Svetta ancora oggi sul paese la Torre Normanna, di origini databili intorno al XIII – XIV secolo, testimone di quei secoli di dominazione.
    vi sembra corretto che questa Torre erroneamente viene definito un castello da parte di alcuni ? una Torre fatta passare per Castello. una vera vergogna
    spero che questo commento non venga tolto idem per le foto meravigliose che ci sono . grazie domenico dragone

  3. Dalle bricciole di storia di questo paese, si disseminano presenze in molti angoli contemporanei della Terra, non è l’orgoglio della notoria provenienza che ci rende dignitosi ed aprezzati, quanto è sacrosanta e vera l’umiltà di farsi distinguere e valere.
    I figli degli avi dalle mani callose che resero presente e fiero oltre che memorabile Zagarise, oggi più che mai amano e ricordano sempre con amorevole affetto, il bel paese che diede loro l’inizio dei primi giorni della vita…

  4. NON SONO COME DOMENICO DRAGONE UN ZAGARETANO, ERO UN SUO COMPAGNO DI SCUOLA, MA CI SON VISSUTO , IMPARANDO AD ESSERLO PIU’ DI TANTI ALTRI. ARRIVAI A ZAGARISE PICCOLINO AVEVO TRE ANNI. DA RAGAZZO CONOSCEVO PARECCHIE CASE , MAMMA ERA L’OSTETRICA, ED ESSENDO DIVISA DA PAPA’ MI PORTAVA SPESSO CON LEI….JAMU CAJU E JIRE MA MASPIU… DOVEVA CONTROLLARE L’OMBELLICO DI UN NASCITURO. ENTRANDO NELLE CASE HO IMPARATO QUANTO SON GRANDI D’ANIMO I ZAGARETANI E L’OSPITALITA’ , CHE HANNO NEL CUORE. LA PIU’ GRANDE DOTE DA LORO L’HO EREDITATA…. LA DUTTILITA’.. IL ZAGARETANO DOVUNQUE VA … DOPO UNA SETTIMANA NN E’ UN PESCE FUOR D’ACQUA , MA UN CAMALEONTE CHE SI COLORA DEL POSTO E NN LO NOTI…. PER MEGLIO DIRE E’ COME L’ACQUA … PRENDE FORMA DEL RECIPIENTE DOVE LO VERSI… QUESTA DUTTILITA’ LO HA PORTATO DOVUNQUE E SI E’ FATTO AMARE E RISPETTARE . LE VECCHIE VIE, I MONUMENTI, LE CHIESE, E TUTTO CIO’ CHE SONO COSE… SONO BEN POCO A QUESTA RICCHEZZA INNATA DI QUESTO POPOLO. GRAZIE D’ESISTERE ZAGARETANI.. VI VORRO’ BENE SEMPRE FINCHE’ MORTE NN CI SEPARI. RAFFAELLO DA LEVATRICE (U FIJU DA LEVATRICE)

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